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Eastern Conference, le pagelle di metà stagione

Paul-George
loza on 18 febbraio 2014 - 22:46 in NBA, Sport USA

Pausa di metà stagione, divertente stilare un mini bilancio squadra per squadra per le aspettative e il valore del roster. Eccoci qua, enjoy…

 

ATLANTIC

TORONTO RAPTORS 8 (28-24) – Quattro partite sopra al 50%, l’esplosione di Kyle Lowry, la continuità di DeMar DeRozan. Si può vincere senza Bargnani? Ooops, sembra di sì (scusa mago…). Si può vincere senza Rudy Gay? Decisamente sì. Alzi la mano chi li avrebbe pronosticati al comando della Atlantic Division. Complimentoni, ottima stagione.

BROOKLYN NETS 5 (24-27) – Kidd ha iniziato come un bambino in una centrale nucleare. Magari “si farà”, ma per adesso appare ancora spaesato. La squadra comunque ha cominciato a macinare. Molto a sorpresa, perché è senza il giocatore più solido e continuo del roster, Brooke Lopez. Andranno ai playoff e hanno talento a sufficienza per superare un turno, poi però contro Indiana e Miami servono chimica e difesa, quindi si rischia il cappotto.

NEW YORK KNICKS 4 (20-32) – Beh, a New York non ci si annoia, questo è sicuro. Qualche trade cambierà per l’ennesima volta il volto di una squadra destinata a faticare per entrare ai playoff. Ma alla fine ce la faranno… Non ho stima per coach Mike Woodson, mai avuta, ma non è lui la fonte di tutti i mali. La squadra ha enorme talento, ma sta insieme come lo zucchero e il sale. E comunque basta criticare Carmelo Anthony… Meglio puntare il dito sul management.

BOSTON CELTICS 5,5 (19-35) – Non che qualcuno si aspettasse un record positivo, ma di sicuro dopo l’inizio splendente era lecito attendersi qualcosa di meglio. L’obiettivo però è finire ancora una volta in lotteria, le scelte sono chiare e vanno rispettate. Sullinger giocatore della settimana è stato una sorpresa, Rondo è chiaramente in un contesto che al momento non gli appartiene, Jeff Green gioca una volta ogni tanto e Gerald Wallace è un enigma. Per il resto bene…

PHILADELPHIA 76ERS 5 (15-39) – Anche in questo caso a un buon inizio non ha fatto seguito una prosecuzione all’altezza. I Sixers possono cambiare faccia completamente da un momento all’altro. Possono cedere anche il miglior giocatore, Evan Turner. Di sicuro non il probabile rookie dell’anno, Michael Carter-Williams.

 CENTRAL

INDIANA PACERS 8 (40-12) – Non era scontato che potessero arrivare a questo tipo di record. La solidità di squadra era nota, ma sono arrivate più vittorie del previsto. Funziona tutto, da George a Hibbert, passando da Stephenson e West. Il problema? La panchina, l’energia che manca in certi momenti della gara e la mancanza di fluidità davanti. Difensivamente però rimangono mostruosi.

CHICAGO BULLS 7,5 (27-25) – Voto che va per intero a Tom Thibodeau, un allenatore al quale tolgono pezzi ogni giorno che passa ma che continua a vincere. I Bulls a livello di roster sono peggiori di Knicks, Nets, Wizards, Cavs e Pistons, eppure sono davanti. Mi inginocchio e piango ogni volta che si parla di Thibodeau.

DETROIT PISTONS 5,5 (22-30) – Se costruisci la squadra su Jennings… Se metti Josh Smith ala piccola e gli piazzi sotto Monroe e Drummond… Se pensi di dover giocare a metà campo per 82 partite… E il bello è che il giocatore con più potenziale, Drummond, vede il pallone ogni 4-5 azioni, quando va bene. Gigi Datome non gioca, ma io aspetterei nel dopo trade dead-line per giudicare la sua esperienza a Detroit.

CLEVELAND CAVALIERS 5 (20-33) – Nelle ultime settimane è arrivata la mini striscia positiva e con essa anche l’mvp dell’All Star Game a Kyrie Irving. La squadra però è ampiamente deludente. Questa era una stagione nella quale, con un pelo di chimica, il terzo posto al termne della regular season sarebbe stato alla portata. Invece Irving è grigio, Waiters è una seconda punta che si integra sì e no. Adesso c’è anche Deng e nell’ultima gara il miglior marcatore è stato Tristan Thompson. Sveglia ragazzi.

MILWAUKEE BUCKS 4 (9-43) – Record ridicolo e non è detto che arrivi la prima scelta. I bussolotti a volte sono infidi… L’unica curiosità è la storia di Antetokounmpo, tutto il resto è noia.

SOUTHEAST

MIAMI HEAT 7,5 (37-14) – La sensazione che Lebron e altri si stiano risparmiando è fortissima, eppure il record rimane ottimo. Giusto tenere le marce basse in determinati periodi della stagione, soprattutto se hai già ampiamente dimostrato di saperle scalare quando conta. Menzione speciale per Chris Bosh, straordinario in questa stagione, difensivamente e per come si muove negli spazi creati da James e Wade in attacco.

ATLANTA HAWKS 6,5 (25-26) – Altro caso, dopo quello di Thibodeau, nel quale il coach conta tantissimo. Mike Budenholzer sta facendo rendere a un ottimo livello un gruppo che avrà un Millsap da All Star Game, d’accordo, ma poco altro.

WASHINGTON WIZARDS 5,5 (25-27) – Mi aspettavo di vederli almeno 4-5 vittorie sopra il 50% a questo punto dell’anno. Faranno i playoff, hanno troppo talento per mancarli. Wall e Beal sono una coppia di raro impatto, ma anche il resto del gruppo non è affatto male. La caccia a un’eventuale semifinale di conference è aperta, anche loro ci possono arrivare.

CHARLOTTE BOBCATS 6,5 (23-30) – Michael Jordan comincia a vedere qualcosa di buono, perfino la possibilità dei playoff, incredibile. Al Jefferson e Kemba Walker guidano un gruppo che non ha visto progressi da Kidd-Gilchrist e a cui sembrerebbero mancare profondità e talento. Sono ottavi, in questo momento affronterebbero Indiana. Da non credere.

ORLANDO MAGIC 5,5 (16-38) – Oladipo può anche concorrere per il titolo di rookie dell’anno, per il resto è un mezzo pianto. La squadra è capace di exploit, ma andrà in lotteria e spera di beccare una delle prime tre scelte.

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