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Beach tennis e beneficenza con “Rimini for Mutoko”

rimini for mutoko
loza on 1 luglio 2014 - 15:20 in Altri, Altri Sport

È ormai un’istituzione cittadina, questa “Rimini for Mutoko”, tanto che sono gli stessi sponsor, ormai, a chiedere di poter contribuire. Beach tennis e beneficenza vanno a braccetto per aiutare l’attività della dottoressa Marilena Pesaresi in Zimbabwe. È la 12ª edizione di un evento che anche quest’anno, tra mercoledì 9 e domenica 13 luglio, non mancherà di animare la spiaggia tra il bagno 28/A e il 43.

Diverse le categorie. In primo piano naturalmente la maschile e la femminile senior, ma occhio anche agli Under 10, gli Under 12, gli Under 14 e gli Under 16. Domenica pomeriggio il clou con le semifinali adulti e le finali di tutte le altre categorie. L’iscrizione costa 10 euro a persona e l’anno scorso furono raccolti, in totale, 54 mila euro, poi interamente devoluti a finanziare interventi e attività dell’ospedale Luisa Guidotti e del vicino orfanotrofio. Quest’anno quello che verrà raccolto finanzierà i viaggi dell’Operazione Cuore, il noto progetto che porta da 30 anni i bimbi africani affetti da gravi cardiopatie a operarsi in Italia.

“Siamo lieti di portare avanti questa collaborazione – dichiara l’assessore Brasinie parlo da un punto di vista personale e come amministrazione. È un segno distintivo che ci fa molto piacere. Siamo orgogliosi che questo progetto abbia avuto inizio nella città di Rimini”

“Ringrazio il Comune che ci ha dato una notevole mano – dice l’organizzatore Giorgio Casadei -. Con questo torneo riusciamo ad aiutare Marilena e questa è la cosa più importante. Ricordo anche che la beneficenza si allarga anche al torneo di burraco di sabato 19 alle 21, con iscrizione di 18 euro”.

“Non siamo soli – sottolinea Marilena Pesaresi -. La città c’è e ci appoggia. Il 21 febbraio sono stata dal Papa che mi ha detto ‘Continui a lavorare per i poveri’. Io lo sto facendo ma la differenza tra i ricchi e i poveri in Zimbabwe è davvero estrema. Sono ormai oltre 200 i bimbi portati fuori dal Paese verso l’Europa per essere operati. Noi facciamo il possibile”.

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