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Il settore giovanile del Rimini riparte da Valter Sapucci

de meis sapucci
loza on 30 giugno 2014 - 10:20 in Altri Sport, Calcio, Dilettanti, Seconda divisione

Torna Valter Sapucci e per il Rimini è l’inizio della rifondazione del settore giovanile.

“Una delle questioni importanti e indispensabili su cui puntiamo è lo sviluppo del nostro settore giovanile – conferma il presidente Fabrizio De Meisma soprattutto la rinascita della Scuola Calcio. La Scuola Calcio ci permette un percorso di crescita sportiva che comincia dai primi anni di età fino a più avanti. Avere opportunità di avere ragazzi che fin da piccoli vestono la maglia del Rimini, la tuta del Rimini e si allenano coi nostri allenatori, è importante sotto tutti i punti di vista. Sono questioni che si chiamano ppartenenza, attaccamento alla città e alla squadra. Una società come il Rimini non può avere un settore giovanile incompleto e la Scuola Calcio in questo è fondamentale. Studieremo tariffe agevolate. Sarà una scuola aperta a tutti e l’idea è avere il maggior numero possibile di bambini”.

E i campi?

“Se troveremo strutture adeguate – continua De Meisla squadra più grande si allenerà sul campo accanto alla prima squadra per vivere e respirare l’aria e l’atmosfera dei ‘fratelli maggiori’. Questo per creare un canale di comunicazione, una sorta di unione tra tutte le formazioni, compresa quella senior. Per questo percorso di rifondazione ho pensato di proporre a Valter Sapucci di tornare, con la consapevolezza che può capire meglio di chiunque altro il valore e l’importanza di quello che stiamo tentando di fare. Gli affidiamo un compito non facile ma saprà svolgerlo al meglio”.

Per Sapucci è un “ritorno a casa”…

“Ho già ricevuto tanti attestati di bentornato e questo mi fa molto piacere, anche perché qui mi sento a casa mia. Ho accettato la proposta perché mi ha colpito l’appello che il presidente ha fatto in televisione quando ha detto ‘Chi si sente vicino al Rimini si faccia avanti’. La seconda motivazione per accettare l’ho ottenuta quando ci siamo incontrati, quando il presidente mi ha messo davanti un foglio bianco dicendo ‘Questo è il settore giovanile’. Ecco, avere la possibilità di lavorare in un posto che ho a cuore ripartendo da capo mi ha invogliato. Il terzo motivo è cercare di riportare il settore giovanile ai livelli ai quali era arrivato. So benissimo che non sarà semplice, ma Rimini come città ha il dovere di provare a esprimere un settore giovanile di livello. Riparto con grande orgoglio, mi fa molto piacere e torno con grande determinazione. Dopo i primi colloqui avevo già in testa tante cose da fare. Al centro ci sono sempre i ragazzi”.

Quali sono i piani?

“Abbiamo più piani – continua Sapucci -. Le differenze tra settori giovanili di società dilettantistiche e professionistiche sono rilevanti, sia per la partecipazione a campionati che per altro. Abbiamo avviato tutti i passi possibili per ottenere una deroga ed essere ammessi a campionati regionali professionistici, stiamo a vedere come andrà. Per Giovanissimi e Allievi Nazionali deroghe per ottenere campionati nazionali non sono consentite. Aspetteremo i tempi per capire che attività andare a fare. L’impegno è dare a tutti entro la fine di luglio la sicurezza su come, dove e cosa fare. Ai ragazzi mando un messaggio: ‘è già troppo tempo che sono in ferie, c’è da lavorare’”.

Tanta voglia di partire. E lo staff?

“Lo sceglieremo subito. Dalla segreteria agli allenatori e ai collaboratori vari. Organizzeremo pure raduni selettivi aperti per colmare delle annate. Per la Scuola Calcio ci siamo trovati subito in sintonia col presidente. L’attività sportiva cittadina è di tutti i tipi ma il movimento non sempre qualitativamente è all’altezza. Noi vorremmo rappresentare l’eccellenza attraverso l’utilizzo di persone competenti e appassionate. La Scuola Calcio seguirà i principi che hanno sempre fatto da base alle attività che abbiamo creato. Ci sarà continuità con Rimini Gol”.

Spinoso il rapporto con l’Accademia Bellavista…

“Ho proposto a loro un progetto unico – dice De Meis -, dove non ci fossero realtà diverse. Abbiamo trovato una disponibilità condizionata al fatto che tutte le decisioni sulla Scuola Calcio dovessero essere prese da loro. Secondo me non può esistere una condizione di questo tipo. L’incontro è durato tre ore ma alla fine abbiamo alzato bandiera bianca”.

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