/ NBA / Shaq compie 42 anni – Idolo per sempre

Shaq compie 42 anni – Idolo per sempre

o neal
loza on 6 marzo 2014 - 14:28 in NBA, Oggi faccio gli Auguri a..., Sport USA

Enorme, dominante, clownesco, poliziotto, attore (ebbene sì…), rapper (eggià purtroppo…), sorridente, litigioso, impellicciato con stile, ma comunque… Sempre e comunque… Centro di gravità permanente… Sempre e comunque Shaq, Shaquille O’ Neal, oggi 42 anni che, siamo sicuri, festeggerà come solo lui sa fare, con ottanta porzioni di McDonald’s, cinque tacchini, beveraggio a non finire e buona compagnia in una mega villa.

Dunque, per far capire le dimensioni del ragazzone a chi non lo conoscesse, vogliate gradire un’immagine di lui con una delle sue donne

o neal 1

Una con The Rock e Charles Barkley

o neal 2

Una con Albert Pujols

shaq 4

E una con “The Big Show” prima di una rissa in ambito wrestling

o neal 3

Vabbè, ne metto una anche con Earl Boykins…

shaq 5

Ecco, questo ragazzo qua ha dominato la Nba. Punto e basta. In area non si poteva fermare. Non c’erano mostri di altezza o potenza paragonabili a lui. L’importante, si diceva, era farlo ricevere appena fuori dalle tacche… Eh, hai detto facile… Il paradosso? Qualcuno (Rick Adelman) in momenti di crisi ci ha provato con Corliss Williamson. Sì, Corliss Williamson, che non era 2.16 per 150 kg come Shaq ma 2 metri per 110. Solo che poteva spingere con panzone e culone e almeno “provarci”…

Abbiate pazienza, ma vedere adesso ‘sti bravi ragazzi (James e Durant) rispondere a un’intervista è deprimente… Bene sul campo eh, per carità… Ma O’Neal era show puro anche fuori…

L’uomo con più soprannomi dell’universo: Superman, Shaqzilla, Shaq Daddy, The Big Aristotele, Shaq Fu, The Diesel. M.D.E. (Most Dominant Ever), Osama Bin Shaq (dopo aver “terrorizzato” Keith Van Horn), The Big Cactus (quando è andato a Phoenix), Wilt Chamberneezy e una miriade di altri nickname. E se li è dati tutti praticamente da solo…

Shaquille Rashaun (che vorrebbe dire “piccolo guerriero”… sì, piccolo…) O’Neal prende il cognome da mamma Lucille, mentre il padre, Edward Toney, non si fa vedere anche perché impegnato a restare in carcere per possesso di droga. Gli fa da padre il sergente Phillip Harrison, uno dai modi spicci che sa come impartire disciplina e rigore.

O’Neal frequenta il college a Louisiana State ed è draftato con la 1 nel 1992 dagli Orlando Magic. 23+14 il primo anno, 29 e 13 il secondo, 29 e 11 il terzo. Sempre dominando la scena in lungo e in largo, anche se col problemuccio dei tiri liberi. La coppia con Penny Hardaway promette anelli da riempire almeno una mano, invece non ne arriva nemmeno uno. Ci va vicino nel 1995, nel secondo anno sabbatico di sua maestà Michael Jordan, ma in finale Olajuwon e i Rockets dominano. Troppo esperti, troppo capaci di vivere le emozioni di una finale rispetto ai giovani Magic.

Nel 1996 passa ai Lakers, assiste all’epifania di Kobe Bryant ma serve il santone per farli andare d’accordo. Niente affatto matematico che dovessero vincere: caratteri da prima donna, personalità ingombranti e Bagatta che sullo sfondo gracchia “Vince l’ego”, magari questa volta con un pelo di ragione. Eppure… Eppure sarebbe stato un peccato non incastrarne la chimica. La forza più dominante della Nba con quello che diventerà il miglior giocatore della Lega. Serviva Phil Jackson e Phil Jackson finalmente arriva…

È il 1999 e la dinastia comincia improvvisamente a prendere corpo. Coach Zen regala libri a destra e a manca. I due magari non li leggono neanche, ma sono comunque rispettosi del carisma del guru. E soprattutto dei suoi anelli… Finisce che tecnicamente cominciano ad andare d’accordo, Shaq vince tre titoli consecutivi (2000, 2001 e 2002) ed è sempre Mvp della Finale. Nel 2004 però perde in finale con Detroit, lascia Bryant e va a Miami.

Va agli Heat di Pat Riley, altro sergente, altro guru. Altro tipo che sa parlar chiaro, unica maniera per dialogare col campione. Nel 2006 vince un titolo pazzesco in finale contro Dallas grazie a un super Dwyane Wade.

Nel 2008 passa a Phoenix ma qui non vince più, gioca con Nash ma non serve. Infine gli anni di Cleveland (2009-2010) e Boston (2010-2011) in cui in campo cala vistosamente, ma fuori è lo stesso di sempre, con battute che neanche uno sceneggiatore di Hollywood si immaginerebbe. Il ritiro lo annuncia via twitter a inizio giugno 2011…

In carriera 23.7 punti e 10.9 rimbalzi di media, ma non rende l’idea… Dal 1993 al 2003 è rimasto abbondantemente sopra i 27 e anche a rimbalzo, pur non dominando come avrebbe potuto, ha comunque regnato. Sesto marcatore Nba di tutti i tempi con 28.590 punti, ha vinto con la nazionale americana il Mondiale del 1994 in Canada e l’oro olimpico ad Atlanta 1996.

 

Alcuni episodi per delinearne la personalità…

6 marzo 2000 – E’ il suo 28° compleanno e si gioca il derby coi Clippers. I cuginastri non gli danno tutti i biglietti che chiede per parenti e amici e lui s’arrabbia un pelo… Risultato: 61 punti (saranno il career high) e 23 rimbalzi. La prossima volta imparate…

La Shaw-Shaq redemption – Alley-oop da Shaw a Shaq con spin-move di quest’ultimo sul difensore e schiacciata che devasta il canestro. Per chi non lo sapesse, Shaq gli ha dato questo nome in onore al film “Shawshank Redemption” (“Le ali della libertà”), fantastico…

Cantante – Oddio, “cantante”, parole grosse… L’album di debutto, “Shaq Diesel”, è del 1993 e ha ricevuto il disco di platino. Fermiamoci qui, però… Per carità…

Scarpe – Ha il 23 americano, quindi il nostro 57 (sì, il cinquantasette)

La legge – Sempre “vicino” all’attività operativa delle città in cui ha giocato, ha davvero studiato per diventare sceriffo o giù di lì… Nel 2005 ha ricevuto il titolo onorario di “U.S. Deputy Marshall”. Certo che non lo vedo tanto in pattuglia e agli angoli dei vicoli per beccare spacciatori o gente sospetta…

Shaqtin’ a fool – Si tratta di una divertentissima rubrica settimanale con tutti i bloopers della Nba, le azioni ridicole, le scivolate, le palle perse comiche e cose di questo tipo. Idolo personale di Shaq e della rubrica è Javale McGee, ovviamente…

Attore – Ha recitato in diversi film ma… Mettiamola così: se siete depressi e vorreste fiocinarvi un piede guardate quel capolavoro di “Kazaam”. “Alex l’Ariete” di Albertone Tomba è quasi fatto meglio…

Hack-a-Shaq – Orrido da vedere ai tiri liberi (in carriera ne ha sbagliati più di 5000, più di Wilt Chamberlain… Ha finito col 52.7%), veniva mandato con regolarità in lunetta tramite il famoso Hack-a-Shaq anche a palla lontana. Triste segmento del gioco, anche di chi praticava la tattica…

Sacramento – E’ proprietario di minoranza dei Kings. Strani i casi della vita, una volta i Kings li chiamava “Queens”…

 

CITAZIONE PREFERITA DI LOZA SU SHAQ

“Ah sì, sei Dorothy Boyd, quella che in ufficio ha dietro un poster col corpo di Shaquille O’Neal e la testa di Einstein…” Jerry Maguire…

 

CITAZIONI DEL MAESTRO SHAQ

 “So me shooting 40 percent at the foul line is just God’s way of saying that nobody’s perfect. If I shot 90 percent from the line, it just wouldn’t be right”

“Everything happens for a reason. I’m used to it, I prepare for it. Like I say, at the end of the day, those in charge of their own destiny are going to do what’s right for them and their family”

“I started out as a football player. I liked to inflict pain. In basketball, it was the same thing”

 

Buon compleanno, Maestro…

0 LASCIA UN COMMENTO

Inviaci un messaggio

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Codice di verifica:

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>