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Shawn Bradley e i suoi 42 anni

bradley space jam
loza on 22 marzo 2014 - 10:25 in Oggi faccio gli Auguri a...

Alto e incapace? No, alto e basta. Anche abbastanza capace di giocare a basket. Il che, unito ai 230 centimetri, ne hanno fatto un elemento che nella Nba poteva giocare. Anche con discreto impatto. Shawn Bradley compie oggi 42 anni e ha smesso di giocare relativamente presto, a 35.

Nato nello Utah, fa della sua fede mormone la guida anche e soprattutto nei primi anni cestistici. Quanto a College sceglie dunque Brigham Young, mentre alla fine della carriera universitaria va a fare il missionario in Australia. Poi si aprono le porte della Nba e qui cominciano le domande. C’è chi pensa che possa letteralmente dominare e chi crede solo che sia un “freak”. Fatto sta che i Philadelphia 76ers ci credono e lo scelgono con la numero 2 dietro a Chris Webber (ma davanti a Penny Hardaway, ad esempio). Gli viene affiancato come mentore Moses Malone (altra pasta…) ma si vede abbastanza presto che non potrà dominare. Diventare un giocatore solido? Magari sì, ma dominare no. Finisce l’anno da rookie con 10.3 punti, 6.2 rimbalzi e 3 stoppate, nella seconda invece scende a 9.5 punti ma continua a stoppare chiunque. All’inizio della terza stagione, i Sixers lo mandano ai Nets sostanzialmente per Derrick Coleman, ma anche nella nuova squadra, al di là di un inizio discreto, non brilla. Dal 1997 al 2005 è a Dallas, coi Mavericks. La sua carriera Nba termina con una media di 8.6 punti, 6.3 rimbalzi e 2.5 stoppate. Entra anche in un ristretto ed esclusivo club che ha componenti Jabbar, Shaq, Olajuwon, Elvin Hayes e Joakim Noah: gli unici a far registrare una gara da 20+20+10 (punti, rimbalzi e stoppate). Bradley ne mise 22, 22 e 13…

È sempre una questione di aspettative, come per chiunque venga scelto alla 2. È e sarà sempre così. Figuratevi se fosse stato scelto oltre alla 10, l’avremmo riempito di elogi…

Pazienza, si è divertito… E noi con lui a vederlo nella parte dello stupidone in Space Jam. Ve li ricordate i giocatori ai quali avevano rubato il talento? Muggsy Bogues, Larry Johnson, Charles Barkley, Patrick Ewing e… lui.

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