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Joakim Noah, 29 anni

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loza on 25 febbraio 2014 - 0:29 in NBA, Oggi faccio gli Auguri a..., Sport USA

Un po’ francese, un po’ svedese, molto americano. Un briciolo di talento, tanta volontà, rendimento elevatissimo. Bizzarre le origini e strano il destino per Joakim Noah, che oggi compie 29 anni e ha come padre, come capirete bene dal cognome (o forse saprete già…), proprio lui, Yannick Noah, splendido e fantasioso tennista francese di origine camerunense. E la madre? Miss Svezia 1981, Cecilia Rhode, quella nella foto qua sotto.

Ecco, dopo averne spiegate le radici, per la verità abbastanza girovaghe, spieghiamo subito che Joakim è americano puro e nel basket ha seguito un indirizzo classico, quello di un tempo. Per intenderci: tanto buon college, addirittura due vittorie del torneo Ncaa, poi la Nba.

Frequenta Florida, i Gators, e dopo un primo anno d’ambientamento, ecco che da sophomore comincia a farsi sentire. 14.1 punti (primo di squadra), 7.1 rimbalzi (secondo dietro a Horford) e 2.4 stoppate (primo). La straordinarietà dell’anno però sta tutta nella vittoria del torneo Ncaa, una grande corsa di una squadra di eccellente livello in cui Noah è grande protagonista. Nella finale con Ucla, vinta 73-57, per lui arrivano 16 punti, 9 rimbalzi e 6 stoppate. Nei Bruins c’erano Arron Afflalo, Darren Collison, Jordan Farmar, Luc Richard Mbah a Moute e Ryan Hollins. Nei Gators, con Noah, anche Corey Brewer e Al Horford. E proprio con Brewer e Horford decide di provare la doppietta, di rimanere al college anche per l’anno da Junior e non ascoltare, almeno per il momento, le sirene Nba. Scelta sublime, perché vince il torneo pure nel 2007. Questa volta ad avere la peggio sono gli Ohio State Buckeyes di Greg Oden. Sì, quello che era considerato talmente forte da farsi preferire a Durant in sede di Draft. Poi sfortuna e incidenti vari, ma in quelle settimane tutti erano ancora convinti che la numero uno potesse andare indifferentemente a lui o KD. Ebbene, Oden domina (25+12), in squadra c’è anche Mike Conley ma la partita la vince Florida 84-75, prima doppietta in 15 anni di college basket. Noah in questo contesto segna “solo” otto punti, ma va col percorso netto dalla lunetta, 6/6. Abbastanza incredibile, considerando la meccanica di tiro.

Poi la Nba. Con Horford alla 3, Brewer alla 7 e Noah alla 9 (Chicago Bulls), il trio Gators è quello selezionato complessivamente più alto nella storia della Lega. 6.6 punti e 5.6 rimbalzi il primo anno, 6.7 e 7.6 il secondo, 10.7+11 il terzo, 11.7+10.4 il quarto (ma con in mezzo l’infortunio) e poi sempre su questa linea. Tutto di energia, movimento, difesa incredibilmente efficace, mobilità pazzesca. E con un’insospettabile capacità di passare la palla (più di 4 assist nelle ultime due stagioni). Ai liberi sta sempre sopra il 70% e, se vi venisse in mente di riguardare come tira, rimarreste a bocca aperta.

Già 43 partite di playoff. I Bulls sembrano sporchi, brutti e senza talento. Noah sembra senza talento, con un tiro buffo e senza movimenti apprezzabili. Invece… Invece è il segreto nascosto della squadra insieme a Thibodeau. Una squadra dal valore minimo, guardando all’attuale roster senza Rose. Anche una squadra, però, il cui rendimento è elevato in panchina da un luminare e in campo da una bestia.

 

La mamma di Joakim

cecilia rhode

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