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Nba – Spurs campioni, sul tetto del mondo c’è anche un pizzico d’Italia

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loza on 16 giugno 2014 - 6:10 in NBA, Sport USA

È andata come nelle previsioni questa gara5, al di là della curiosa “garanzia” che ci aveva messo su Chris Bosh (“Vinceremo e andremo a gara6”). È andata agli Spurs e anche in maniera netta, come negli ultimi atti. Una finale dominata, un 4-1 che ha il suo epilogo nel 104-87 che regala il quinto titolo a San Antonio e interrompe, per il momento, il regno di King James. Le quattro vittorie nella serie sono arrivate con almeno 15 punti di scarto, a testimonianza di un equilibrio che non c’è mai stato.

L’ultimo atto di questa grande opera shakespeariana ha avuto lo sprint che ti aspetti dai campioni feriti: 0-8 Miami dopo 3 minuti, poi anche 5-19 con Lebron già a 12 punti e 4 rimbalzi. Dal 6-22, però, ecco l’inizio dell’ultima vera rimonta di questa stagione Nba. Chi la comincia? Un Manu sontuoso: gioco da tre punti, fallo in attacco di Battier su di lui e tripla. Pochi secondi e si ribalta tutto. Squadre non ancora vicine, ma il 22-29 del primo quarto dà un po’ l’idea di cosa succederà di lì in avanti…

Ad esempio nel secondo… Ecco quel che succede: San Antonio straripante, difesa d’acciaio e serranda abbassata. Una schiacciata di Ginobili da stropicciarsi gli occhi e una gara che sostanzialmente finisce lì. Presto? Forse sì, ma il senso dell’ineluttabile è già bello presente. Il sorpasso arriva da una tripla di Leonard (un segno?) ed è 37-35 a 4’47” dal gong di metà gara. Spurs sul +7 al 24’ e in fuga con tre triple consecutive (due Mills e una Ginobili) a metà del terzo periodo. È già +21, 65-44, a 5’ dal termine del terzo quarto. Un oceano tra le due squadre, con l’idea che le distanze rimarranno più o meno le stesso fino alla fine. C’è tanto da giocare, ma gli Heat tornano al massimo a -14 e non sono mai pericolosi. James è solo, solissimo, gli Spurs sono tanti, tutti assieme. È 104-87 a tabellone quando i coriandoli scendono giù e si sente Freddie cantare…

È il tempo della vera umanità, di Timmy Duncan che abbraccia i suoi bimbi e piange (sì, piange davvero), di Manu che chiama a sé la moglie, di Pop che stringe la mano a Pat Riley e ti fa venire i brividi per quanto possano essere giganti due personaggi del genere…

C’è l’mvp, il most valuable player, che va a Kawhi Leonard. Ragazzo, te lo sei meritato. “Learn”, impara da questi momenti, come ti dice Popovich.

C’è Lebron James che alza la testa e guarda alto. Giusto, perché lui ha poco da rimproverarsi, anche se lo farà. I campioni sono così, i difetti se li trovano. E King James se li troverà… Solo che questa volta, obiettivamente, ha avuto pochi compagni di viaggio all’altezza e anche l’onnipotenza, 5 contro 5, serve a poco…

Ci sono Avery Johnson e David Robinson, il che ti dà l’idea di quanto questa franchigia sia qualcosa di diverso… I recenti ex che festeggiano come se fossero ancora parte integrante della struttura…

C’è il dispiacere, in fondo, che sia già finita qui, in cinque partite. Ci hanno tolto il giocattolino troppo presto… Poi però guardiamo a quel ragazzo laggiù, in mezzo alla festa, quello che ha sulle spalle il tricolore… Fa un po’ effetto quella bandiera… Sotto c’è Marco Belinelli: San Giovanni in Persiceto, Emilia-Romagna, Italia…

 

SAN ANTONIO SPURS – MIAMI HEAT 104-87

SAN ANTONIO: Parker 16 (7/17, 0/1), Green (0/2, 0/3), Leonard 22 (4/6, 3/4), Duncan 14 (5/10), Diaw 5 (1/4, 1/3), Splitter 3 (1/1), Ginobili 19 (3/5, 3/6), Mills 17 (1/2, 5/8), Belinelli 4 (2/3), Bonner, Ayres 2 (1/1), Joseph (0/1, 0/1), Baynes 2.

MIAMI: Allen 5 (0/5, 1/3), Wade 11 (3/10, 1/2), James 31 (7/12, 3/9), Lewis 3 (1/2 da tre), Bosh 13 (6/9, 0/5), Battier, Andersen (0/1), Cole 2 (0/1, 0/1), Haslem 2 (1/2), Beasley 9 (4/7), Chalmers 8 (2/3), Jones (0/1 da tre), Douglas 3 (1/2 da tre).

PARZIALI: 22-29, 47-40, 77-58, 104-87

Tiri liberi: SAS 18/23, MIA 20/27

Tiri da tre: SAS 12/26, MIA 7/25

Rimbalzi: SAS 40 (Leonard 10), MIA 41 (James 10)

Assist: SAS 25 (Diaw 6), MIA 14 (James 5)

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