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“La mia Africa” di Federica Guerra

Federica Guerra 1
loza on 5 giugno 2014 - 11:32 in Altri, Altri Sport

Federica Guerra è una ventenne riminese che, come migliaia oggi in Italia, cerca un futuro migliore fuori dalla sua nazione. Ed è in Africa che ha deciso di costruire la sua vita. E’ iniziato tutto grazie all’AIEA, l’Associazione Italiana Esperti Africa, che forma guide professioniste con certificazioni riconosciute.
E come spesso accade al giorno d’oggi, è stato il web a cambiare la vita di questa giovane donna: “Sono venuta a conoscenza dell’AIEA tramite il loro sito internet, perchè la mia passione per l’Africa e la voglia di diventare safari guide, mi hanno spinta a navigare qua e là. E appena ho visto l’occasione di frequentare i corsi di formazione per diventare una professionista, l’ho colta”.

Nata a Torino dall’incontro di un gruppo di amici accomunati dall’amore per l’Africa, l’AIEA ha aiutato Federica a conseguire il brevetto di Apprentice Guide level 1. Non è stato facile, perchè questa professione, come ogni altra che presume un certo tipo di responsabilità, deve essere supportata da un percorso formativo adeguato, e quindi l’AIEA ha deciso, avvalendosi delle competenze dei suoi membri Expert e Specialist, di creare un percorso per tutti coloro che, mossi dalla passione, vogliono
dedicarsi a questo mestiere.

Percorso diviso in 2 fasi: una teorica svolta in Italia presso una delle accademie AIEA (Torino, Verona e Roma) ed una pratica presso le accademie in Sudafrica, Namibia, Kenya e Tanzania. Proprio come Federica, che consigliata direttamente dal
presidente e direttore della formazione dell’AIEA Davide Bomben, non ci ha pensato due volte e, dopo aver passato gli esami teorici, pratici e di pronto soccorso, a gennaio ha preso un volo: destinazione Sudafrica.  Nella regione di Limpopo, questa coraggiosa riminese è approdata alla Selati Game Reserve, “una struttura privata dove ha sede la Leo Africa, un centro per il controllo e la salvaguardia del leone e del rinoceronte nero” spiega Federica. “Il corso per diventare guida safari è diviso in due sessioni: teoria e pratica. Durante il corso teorico ho dovuto studiare 13 materie, per comprendere il contesto naturale nel quale una guida di safari opera: dall’etologia alla botanica, allo studio dei mammiferi. Poi, dopo la teoria, subito sul campo, dove i miei docenti, Massimo Vallarin e Davide Gremmo, mostravano in cosa consiste il lavoro di guida safari. Ho appreso tanto”.

Questa esperienza pratica, insieme alla preparazione teorica, spinge i giovani come Federica a formarsi precocemente. Infatti non c’è tempo da perdere: il brevetto dell’AIEA è approvato dalla African Field Guides Association (AFGA www.afga.info) e per Federica si aprono subito interessanti prospettive lavorative. “Ho visto, sulla pagina facebook dell’AIEA, un annuncio in cui cercavano una guida parlante italiano presso la riserva di Thornybush in Sudafrica. Ho colto al volo l’occasione, mi sono fatta avanti e ho ottenuto un breve contratto. Il mio compito era accompagnare i turisti durante i safari e collaborare con guide parlanti inglese. È stata un’esperienza molto importante e formativa e ne sono davvero grata”.

Oggi Federica è ufficialmente certificata come guida safari di primo livello, quindi è una professionista nel suo settore. Nonostante questo, il suo percorso è solo all’inizio: “Ho ancora bisogno di studiare tanto e soprattutto di fare esperienza sul campo. La mia vita è in Africa e sto facendo di tutto per proseguire il mio sogno. Il mio obiettivo futuro è di certificarmi anche come guida parlante inglese e mi metterò presto al lavoro”.

I sogni, a volte, diventano realtà. Federica, grazie all’AIEA, che le ha indicato la strada, e alla sua grande tenacia, sta vedendo realizzarsi il suo. Buona Africa!

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