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Western Conference, le pagelle di metà stagione

durantula
loza on 19 febbraio 2014 - 0:09 in NBA, Sport USA

NORTHWEST

OKLAHOMA CITY THUNDER 8,5 (43-12) – Manca Westbrook e a quelli che dicono “Bene!” rispondo “Non sono d’accordo per niente!”. Il problema (per le altre) è che senza il suo play (play…) Kevin Durant si è sentito in dovere di alzare il livello del suo gioco. E pensare che era già altino… Adesso è sovrannaturale e basta. Il 43-12 si spiega con una spaziale Durantula, ma pure con un Reggie Jackson on fire e con un Ibaka migliorato, oltre che con un Lamb che andrà testato nei playoff ma che per il momento è un grande fattore.

PORTLAND TRAIL BLAZERS 7,5 (36-17) – Sono divertenti da veder giocare, hanno un Lillard e un Aldridge super produttivi e un Batum ultra sottovalutato. Rimane da capire che strada possano percorrere nei playoff. Meritano di passare un turno, se non di arrivare in finale (con Oklahoma). Una delle sorprese della stagione, a livello di record complessivo.

MINNESOTA TIMBERWOLVES 5 (25-28) – Crollano nel quarto periodo e in qualche momento hanno ZERO identità difensiva. Eppure c’è Kevin Love, c’è il bruttissimo ma efficacissimo Pekovic. C’è Rubio, c’è Kevin Martin… A ovest è durissima, potrebbero addirittura non far ei playoff.

DENVER NUGGETS 5,5 (24-27) – Danilo Gallinari non ha giocato, la squadra è in netto calo rispetto alle stagioni precedenti e non credo proprio che farà i playoff. Al contrario di quello che si è visto in alcune splendide recenti stagioni, emergono disfunzionalità che davvero non mi aspettavo. Se poi litighi con Andre Miller mentre hai fuori Lawson e Robinson…

UTAH JAZZ 6 (19-33) – Attenzione ragazzi, state vincendo troppo! Qua il tanking deve essere preso sul serio. Segnali di ricostruzioni si sono già visti, ma voi dovete “aiutare” la dirigenza cercando di perdere di più”. Molto bene Trey Burke, ma è il gruppo che sta nascendo a far pensare a un orizzonte migliore.

PACIFIC

LOS ANGELES CLIPPERS 7 (37-18) – Funzionano, eccome se funzionano. Con Paul e senza Paul. Griffin ha tirato la carretta in sua assenza, DeAndre Jordan sembra sempre più solido col passare delle settimane. Hanno (quasi) tutto per arrivare fino in fondo, ma se per caso non dovessero superare il primo turno sarebbero dolori. E magari l’ennesima ricostruzione.

PHOENIX SUNS 8 (30-21) – Sorpresona. Quasi nessuno pensava a un inizio così. NESSUNO pensava che avrebbero resistito tanto. E invece sono ancora lì, con Dragic superstar e un ritmo di gioco incredibilmente efficace anche nella selvaggia Western Conference del 2013-2014.

GOLDEN STATE WARRIORS 7 (31-22) – Attrazione numero 1 del circo. Le mani di Steph Curry sono la singola cosa più commovente della lega in questo momento, considerando di un altro pianeta Durant. E il cosiddetto “secondo violino”, Klay Thompson, non scherza affatto a livello di polpastrelli. Poi c’è quel Lee che a livello di statistiche ed efficacia è secondo a pochi, soprattutto se devi prenderti i tiri che lasciano gli altri due. Showtime del nuovo millennio.

LOS ANGELES LAKERS 5 (18-35) – Secondo il “nome”, dovrebbero beccarsi un 4 secco. Secondo cosa realmente sono, vanno quasi sulla sufficienza. Questo perché, al momento, i Lakers sono niente di più che una squadra di D-League. Senza Kobe, con Gasol sì e no, Nash che è rientrato per qualche gara, Blake pure. Pensare che 18 vittorie potessero addirittura essere molte è pazzesco, ma reale. Se hanno un discreto fondoschiena beccano una delle prime scelte e svoltano subito l’anno prossimo tornando competitivi al massimo livello (ma serve pure qualcun altro perché Gasol andrà via).

SACRAMENTO KINGS 5 (18-35) – I Kings hanno talento da vendere con Thomas, Gay e Cousins, ma anche una discreta dose di pazzia. Il roster non basta chiaramente per fare strada nei playoff, ma andare alla caccia delle ultime posizioni pareva possibile. Invece…

SOUTHWEST

SAN ANTONIO SPURS 7,5 (38-15) – Pop fa riposare i suoi fedelissimi molto più spesso che in passato. Si può, alla voce d.n.p. (did not play) c’è “rest” (riposo) e tutti sono contenti. Quando torneranno tutti saranno come al solito da temere, anche perché la vecchiaia di Duncan, Ginobili (e ormai anche Parker) è rinfrescata dalla crescita di gente come Kawhi Leonard. E di super Marco Belinelli, che al di là della vittoria nella gara del tiro da tre punti sta giocando una stagione di straordinaria continuità (11.3 punti col 45% da tre). Chi va peggio del previsto? Danny Green, 7.7 punti col 40% dal campo.

HOUSTON ROCKETS 7 (36-17) – Le vere chiavi sono Chandler Parsons e Terrance Jones, nessuno me lo toglierà mai dalla testa. Harden domina a piacimento, Howard se resta tranquillo gioca come contro i bambini. Almeno in regular season… Da testare molto più di altre. Se dovessi scommettere su una delle big che cade al primo turno di playoff, punterei su di loro.

DALLAS MAVERICKS 7 (32-22) – Rinascita Mavs col solito Nowitzki, che ha numeri NON da parabola discendente, e con Monta Ellis, che sparacchia da tre ma trova modo di sfiorare i 20. Calderon, Carter e Marion in doppia cifra, con la sensazione che siano ancora troppo sottovalutati a livello di playoff. Capaci di far fuori una big al primo turno.

MEMPHIS GRIZZLIES 6,5 (29-23). Con sei partite oltre il 50% in questo momento non si va ai playoff, almeno a ovest. Tanti, troppi problemi per una squadra che sembra aver chiuso il suo periodo d’oro. Eppure la classifica non è proprio malaccio, anzi. Randolph e Gasol sono troppo soli, Conley è cresciuto ma non può salire di livello all’infinito. Mancano troppi fattori per mettere insieme un mix vincente. A ovest.

NEW ORLEANS PELICANS 6 (23-29) – In una situazione invidiabile. Per nulla sotto pressione, con tanta gioventù e “Ciglione” Anthony Davis sulla rampa per diventare uno da quintetto dell’All Star Game. Hanno vinto più partite del previsto, l’anno prossimo saranno almeno attorno al 50%.

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