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Marco Belinelli trionfa nella gara del tiro da tre all’All Star Saturday

belinelli
loza on 16 febbraio 2014 - 12:16 in Basket, NBA, Sport ITA, Sport USA

Sì ok, spettacolare la gara delle schiacciate, bene John Wall e le altre cavallette. Ok gli altri spettacolini, quella specie di agility dog con i tubi e i tiri da centrocampo con Bosh che evidentemente vedeva una vasca da bagno al posto della retina.

Però nell’All Star Saturday c’è altro e lo sapete… Lo sapete per la foto di copertina e per il titolo. Perché magari avete fatto nottata per il “Beli”. È una notte di orgoglio italiano quella appena passata, perché Marco Belinelli ha vinto la gara del tiro da tre, qualificandosi con 19 nel suo gironcino (c’erano “tipini” come Stephen Curry, Kevin Love e Damian Lillard) e vincendo la finale allo spareggione con Bradley Beal.

Cinque carrelli, con quattro che hanno quattro palloni da un punto e uno da due, mentre l’ultimo carrello (che comunque i giocatori hanno facoltà di posizionare dove vogliono) ha solo palloni che valgono doppio. Il piccolo sogno di nottata è sembrato sciogliersi quando un grande Beal ha messo gli ultimi sei pareggiando la gara a 19. Poi il supplementare, altri 25 tentativi, con Belinelli che si scalda, si infuoca, diventa la torcia umana. Arriva a 24, il giocatore di Pop, e legittima il 44.8% stagionale con una prova straordinaria. Beal si ferma a 18 e Beli può festeggiare già prima che il giocatore di Washington finisca di tirare.

Al palazzetto di San Giovanni in Persiceto ci sono dei poster enormi per lui. Ci sono da sempre, da quando era super criticato per le prove mosce in nazionale e da quando in tanti lo chiamavano “sdeng”. Orgoglio, tanto orgoglio, perché chi ha capacità di migliorarsi in questa maniera va solo ammirato. Complimenti a Marco Belinelli per il trofeo, ma complimenti ancora maggiori per quanto sta facendo quest’anno con i San Antonio Spurs. Perché una gara del tiro da tre punti la puoi pure vincere, ma una stagione così non la metti insieme se dentro non hai qualcosa di speciale (e capiti nell’ambiente giusto).

Complimenti ragazzo…

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